Ormai le feste non le sentiamo più, arrivano e nemmeno ce ne accorgiamo. Non sono più come quelle che si vivevano da ragazzini, con quella attesa trepidante, con quelle speranze e i buoni propositi per il nuovo anno. Da bambina rientrando a casa sentivo l'odore delle arance con i chiodi di garofano che i miei genitori mettevano sui termosifoni, l'odore delle pietanze che sapientemente cucinava mia mamma. L'albero decorato con le cose più stravaganti, il presepe con i personaggi mezzi rotti e scoloriti che resistevano anno dopo anno alle intemperie ed al passare degli anni. Li mettevamo lì perchè me li aveva mandati il nonno da Milano. Aveva una fabbrica di alberi di Natale, e mi ricordo il piccolo albero di Natale che aveva come base un cubo da cui uscita un filo. Accenderlo era una festa. Le decorazioni erano delle piccole casette in plastica trasparente e colorate che si illuminavano dall'interno emanando questa luce fantastica.
Ecco la poesia che recitavo in piedi sulla sedia. La dedico a tutte le amiche virtuali che sono passate tra queste mie pagine. Il mio augurio per tutti è che trascorriate un sereno Natale circondati dagli affetti delle persone che Vi vogliono bene.
"Gesù bambino, col suo ditino, mette un fiore nel cuoricino,
il fiore rosso della bontà, benedici mamma e papà"
Auguri di cuore a tutti!
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